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Ecco alcuni siti di interesse Turistico certamente non più importanti di quelli non citati :




Borgata di Mondello - Palermo
- Il suggestivo quartiere costiero di Mondello è rinomato per la spiaggia omonima, un lungo litorale sabbioso con diversi punti dove noleggiare lettini prendisole e attrezzature per gli sport acquatici.
- Quest'area vivace è dominata da un padiglione in stile Art Nouveau il Charleston , situato alla fine di un molo.
- Chioschi gastronomici stagionali e ristoranti gourmet fiancheggiano la spiaggia e le strade dell'ex borgo dei pescatori di Mondello Paese.
- La vicina Riserva di Capo Gallo offre sentieri escursionistici e ampie vedute sul mare.
- In origine era un borgo marinaro, ma già a partire dal primo Novecento l’industria del turismo l’ha trasformata in una rinomata località balneare, impreziosita da elegantissime ville in stile liberty.
- Oggi Mondello è sicuramente la spiaggia più trendy del capoluogo siciliano, dove palermitani e turisti vengono per un paio d’ore di sole e mare o un’intera giornata di divertimento.
- C’è chi preferisce venire qui la sera, quando happy hour e musica trasformano l’incantevole golfo di Mondello in un popolare luogo di ritrovo, dove giovani e gente raffinata consumano le ore della notte tra drinks, cene di pesce, balli scatenati e baci al chiaro di luna.
- Se venite qui d’inverno la spiaggia e il monte che la sovrastano saranno (quasi) tutti per voi, in una romantica atmosfera che vi ruberà il cuore.




Cattedrale di Palermo e Duomo di Monreale (PA)
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- La Madre di tutte le Chiese è la Cattedrale di Palermo, l’edificio più caratteristico della città.
La sua costruzione risale al 1184 per volontà dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, in onore della Vergine Maria Santissima Assunta in cielo.
- Nel corso del tempo, però, ha subito diverse ristrutturazioni, modifiche e aggiunte, anche dovute alle diverse dominazioni , tutte eseguite in epoche differenti, che oggi contribuiscono alla bellezza straordinaria di questo monumento.
- L’ingresso principale della Cattedrale è libero, ma se si vogliono visitare l’area monumentale e i tetti della Cattedrale di Palermo, da cui si apprezza una meravigliosa e suggestiva vista della città, bisogna pagare un ticket.
- L’area monumentale a pagamento comprende la visita delle tombe reali, del tesoro della Cattedrale in cui è possibile ammirare gli anelli e la corona di Costanza D’Aragona insieme ai fregi del manto di Federico II, e l’accesso alla Cripta della Cattedrale di Palermo in cui si trovano le tombe degli Arcivescovi, tra cui quella di Gualtiero Offamilio a cui si deve la costruzione della chiesa.




Orto Botanico di Palermo
- La nascita dell’Orto botanico di Palermo risale agli ultimi anni del XVIII secolo, e fu un evento emblematico di uno dei momenti più fecondi non solo della storia della Sicilia ma di tutto il Regno meridionale
- La costruzione del complesso architettonico dell’Orto, in stile neoclassico (primo esempio di architettura neoclassica in Sicilia) comprende l’edificio centrale il Ginnasio, sede della Regia Scuola di Botanica, destinato alle lezioni di botanica, l’erbario, l’alloggio del direttore, e i due corpi laterali del Callidarium e del Tiepidarium.
- Nel 1795 finalmente l’Orto fu solennemente inaugurato Un’era si chiude e se ne apre una nuova. Il primo direttore è il professore Giuseppe Tineo, ma si deve ai suoi successori, il figlio Vincenzo e Agostino Todaro, l’ampliamento dell’orto sempre su terre di casa Archirafi, e sopratutto nuovi allestimenti che porteranno l’Orto palermitano, per la ricchezza di specie ospitate, e per la vastità del suo impianto, ad essere uno degli orti botanici più importanti d’ Europa.
- Negli oltre 10 ettari della sua attuale estensione, l’Orto botanico di Palermo accoglie una collezione scientifica di oltre 12000 specie differenti di piante viventi coltivate in piena terra, -- Una passeggiata per i suoi viali, suscita ancora oggi un senso di serenità, non solo piante si incontrano, ma statue, busti di grandi naturalisti, bassorilievi, perfettamente amalgamati con la natura che li circonda, il tutto filtrato da un’atmosfera di silenziosa calma.




Teatro Massimo e Teatro Politeama
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- Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, meglio noto come Teatro Massimo, di Palermo è il più grande edificio teatrale lirico d'Italia, uno dei più grandi d'Europa e terzo per ordine di grandezza architettonica dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. La sua struttura è di gusto neoclassico-eclettico
- Il 16 maggio 1897, giorno dell’inaugurazione, furono ammessi 3.000 spettatori, tutti quelli che possono essere contenuti all’interno. Oggi, le vigenti norme consentono di ospitare un massimo di 1.300 persone.
- Anthony Carcione, un tenente dell’esercito americano addetto ai collegamenti, raccontò che durante la seconda guerra mondiale, piloti e puntatori dei bombardieri ricevettero l’ordine di tenere fuori mira la sede del Cardinale, la Cattedrale e il Teatro Massimo.
- Il Teatro Politeama era dedicato al divertimento del popolo: venne aperto nel 1874, ancora incompleto, e la prima rappresentazione fu I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini.
- I lavori vennero ultimati solo nel 1891 in occasione della grande Esposizione Nazionale che si tenne a Palermo proprio quell’anno.
- Oggi ospita 950 spettatori (alcune sezioni sono chiuse per ragioni di sicurezza) che possono assistere a concerti di musica classica
- Ogni dettaglio è originale in quanto il teatro non ha mai subito lavori di restauro: sono evidenti ad esempio le decorazioni del tetto rovinate dalla pioggia o ancora il legno consumato delle sedute. Ricche di fascino anche la Sala Gialla e la Sala Rossa. La Sala Gialla, caratterizzata da decorazioni in stile pompeiano e lampadari liberty, era usata come area relax, ma anche per ospitare balli e ricevimenti mentre ora è una (magnifica) sala prove per i musicisti. La Sala Rossa invece è stata adibita a galleria d’arte moderna fino al 2016, mentre oggi ospita conferenze stampa e incontri culturali. Una curiosità: su questo palco, Totò recitò il suo ultimo spettacolo.




Santa Rosalia , Chiesa di San. Domenico, Casa Professa
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- Rosalia Sinibaldi , oggi Patrona della città di Palermo, nacque a Palermo nel 1130, damigella di corte della normanna regina Margherita, abbandonò gli agi della corte per dedicarsi alla preghiera ed alla contemplazione del Signore, eremita, prima per le montagne della Quisquina e dopo in una grotte sul Monte Pellegrino, dove concluse la sua vita terrena il 4 settembre del 1170
- Il Santuario (445 m s.l.m.) fa un tutt’uno con la grotta . i Palermitani si rivolgono con l'affettuoso appellativo di "Santuzza" grati e devoti per aver salvato la città dalla peste scoppiatavi nel 1624.
- La chiesa di San Domenico è la seconda chiesa di Palermo per importanza dopo la cattedrale e si trova nell'omonima piazza nel quartiere La Loggia. È stata eletta a pantheon degli uomini illustri della Sicilia.
Lo stile è tipicamente barocco. L'interno è molto ampio ed austero in pietra di Billiemi e all'interno sono conservate alcune importanti opere d'arte del periodo barocco posizionate all'interno di nicchie.
- La Chiesa del Gesù nota anche come Casa Professa, è una delle più importanti chiese barocche di Palermo e dell'intera Sicilia.
- La struttura sorge al di sopra di una vecchia rete di cunicoli, probabilmente catacombe paleocristiane; si pensa che originariamente fu luogo di rifugio di eremiti, e che vi trovò dimora anche San Calogero
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Complesso : Palazzo dei Normanni ( Palazzo Reale ) - Cappella Palatina e Porta Nuova .
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- Il Palazzo dei Normanni, noto anche come Palazzo Reale, è attualmente sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Il palazzo è la più antica residenza reale d'Europa, dimora dei sovrani del Regno di Sicilia, sede imperiale con Federico II e Corrado IV e dello storico Parlamento siciliano. Al primo piano del palazzo sorge la Cappella Palatina. L'ala ovest è assegnata al Comando Area Sud dell'Esercito italiano.
- La Cappella Palatina è una basilica in stile normanno-bizantino, fatta consacrare nel 1140 da re Ruggero II di Sicilia, e che si trova all'interno del complesso architettonico di Palazzo dei Normanni a Palermo. È un Patrimonio dell'umanità mondiale dell'UNESCO.
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La Porta Nuova, adiacente al Palazzo dei Normanni, è stata per secoli il più importante accesso a Palermo via terra.
Da essa partono il Corso Vittorio Emanuele, o Cassaro, la principale arteria cittadina, e, all'esterno, il Corso Calatafimi, la strada verso Monreale.
- La costruzione subì la quasi totale distruzione il 20 dicembre 1667, quando esplosero i depositi di polvere da sparo a causa di un fulmine dovuto ad un temporale
- Nel 1669 l'architetto Gaspare Guercio la ricostruì integralmente e pensò di porre a coronamento dell'edificio una copertura piramidale rivestita da piastrelle policrome maiolicate con le immagini di aquile ad ali spiegate. Nel settembre 2015 si sono conclusi i lavori di restauro e messa in sicurezza del monumento.
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Villa Malfitano Whitaker - Palazzina Cinese
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- Villa Malfitano denominata anche villa Whitaker è sede della Fondazione Whitaker, partecipata della Regione Siciliana.
- ll progetto e la realizzazione risalgono al periodo che va tra il 1885 e il 1889 su progetto dell'architetto Ignazio Greco su commissione di Giuseppe Whitaker, imprenditore discendente della famiglia inglese Whitaker, stabilitosi a Palermo nella seconda metà del XIX secolo. Insieme alla moglie Tina Scalia, volle edificare la propria residenza nel piano detto di “Malfitano”, alla periferia nord-ovest della città, in un vasto fondo di ben 9 ettari. Questi raccolse anche una corposa collezione di oltre 12.000 uccelli, riuniti nella dependance della villa, che divenne il museo privato “Malfitano Museum of Natural History
- La villa, in stile neoclassico. Negli interni si trovano diverse sale splendidamente decorate dove è conservata una ricca collezione di oggetti d'arte raccolti dal proprietario durante i suoi numerosi viaggi come mobili, quadri, coralli, avori, porcellane e arazzi fiamminghi del XVI secolo che la fondazione Whitaker oggi custodisce zelantemente. Diversi anche i dipinti di Francesco Lojacono.Tra le sale va senz'altro segnalata "la sala d'estate" affrescata da Ettore De Maria Bergler. Un piccolo edificio, ben curato nello in stile , poco distante dalla residenza principale fu destinato a Museo che custodì fino al 1976 la ricca collezione ornitologica, animali naturalizzati e trofei.
Il giardino è stato progettato da Emilio Kunzmann e si estende per circa 7 ettari.
- All'interno si trovano piante rare provenienti da tutto il mondo come Tunisia, Sumatra, Australia, America Meridionale e un vivaio che conservava circa 150 esemplari diversi di orchidee.
- La Casina Cinese di Palermo, comunemente nota come Palazzina Cinese, è un'antica dimora reale dei Borbone delle Due Sicilie, situata a margine del Parco della Favorita, ai confini della Riserva di Monte Pellegrino.
E’ caratterizzata da uno stile architettonico inusuale, ispirato all’arte asiatica.
- I meravigliosi arredi della palazzina sono di una ricchezza e di un fascino straordinario, lo stile che li connota è fantasioso ed eclettico, molti si ispirano alla maniera cinese, una moda che aveva contagiato tutta l’aristocrazia siciliana; infatti non c’era casa patrizia dell’isola dove non si trovava almeno un angolo alla “cinese”.
- Sul retro della Casina si trova un delizioso giardino all’italiana molto curato, con delle siepi che formano dei labirinti, suggestive fontane e alberi secolari.




Mercato " del Capo" ; Mercato "Ballarò" ; Corso Vitt. Emanuele ; Via Maqueda ; Foro Italico ; la CALA
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- Il mercato del Capo, insieme agli altri mercati di Palermo come Ballarò, La Vucciria, Lattarini e il Mercato delle Pulci, è un importante punto di smercio agroalimentare al dettaglio. È un animatissimo e caratteristico, addirittura folkloristico, mercato alimentare: i colori, le urla (i vuci) dei venditori, l'animazione delle bancarelle ne fanno un elemento essenziale del carattere della città di Palermo.
- Il mercato, permanente Ballarò , si estende da Piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant'Agata. Il mercato è famoso per la vendita delle primizie che provengono dalle campagne del palermitano. Ballarò è il più antico tra i mercati della città, frequentato giornalmente da centinaia di persone, animato dalle cosiddette abbanniate, cioè dai chiassosi richiami dei venditori che, con il loro caratteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l'interesse dei passanti.
- Via Maqueda (pronuncia locale [makˈkwÉ›da]; pronuncia originale spagnola [maˈkeða]), detta la Strada Nuova, è una strada storica di Palermo, che prende il nome da colui che la tracciò: il duca di Maqueda Bernardino de Cárdenas y Portugal, Viceré di Sicilia dal 1598 al 1601. Sul finire del XVI secolo il viceré decise di creare a Palermo un nuovo asse viario che incrociasse via Toledo per dare un maggiore sfogo alle pressanti richieste dei nobili che chiedevano nuove aree per la costruzione dei loro palazzi, ed allo stesso tempo rendere più scorrevole la circolazione all'interno della città. Tale strada venne quindi progettata nel 1577 ed il completamento arriverà nel 1599.
- Il Càssaro (u Cassaru in siciliano), o Via Vittorio Emanuele, è la strada più antica di Palermo.
La strada venne tracciata nel VII secolo a.C. con la creazione stessa della città da parte dei Fenici, e tagliava in due parti l'agglomerato collegando l'originario porto alla necropoli posta subito alle spalle della città. In epoca araba divenne l'asse principale tipico dell'urbanistica araba dal quale si diramano le varie strade secondarie o darbi che si innestavano a questa ortogonalmente e che poi vanno a intricarsi nel territorio terminando negli aziqqa, vicoli ciechi tipici del centro cittadino. La modifica più importante al suo tracciato si ebbe nella seconda metà del Cinquecento, periodo in cui la città è capitale del viceregno spagnolo.
- All'incrocio con il Cassaro troviamo Piazza Vigliena, meglio nota come i Quattro Canti, di forma ottagonale.
- Il Foro Italico, o passeggiata della Marina (denominato fino al 1861 Foro Borbonico o Foro Siciliano), è una grande area verde che forma uno dei lungomare di Palermo. Si estende dalla Cala a villa Giulia, nel quartiere Kalsa. Il giardino, interamente pedonale, occupa circa 40.000 m² a manto erboso, con piante mediterranee di vario genere, viali alberati, panchine, sculture in ceramica, un percorso ciclabile, l'illuminazione notturna e un'ampia passeggiata panoramica lungo la costa.
- La Cala è un arco di mare compreso fra la via Francesco Crispi e il Foro Italico e corrisponde al porto più antico della città di Palermo, ed attualmente vi si accede attraverso l'imboccatura del Porto di Palermo. Furono per primi i Fenici a sfruttare questa insenatura naturale (originariamente molto più estesa verso l'entroterra) nella quale sfociavano i fiumi Kemonia e Papireto, questi fiumi adesso, a causa dell'espansione del centro storico, hanno un letto sotterraneo ed in tempi post-bellici sono stati deviati a parecchia distanza. Il bacino era protetto ad est dal Castello a Mare, il molo venne costruito fra il 1300 e il 1445 e rimase il principale approdo della città fino al XVI secolo, periodo in cui iniziò lo sviluppo portuale delle zone dei quartieri di Santa Lucia (l'attuale Borgo vecchio) e di Sant'Erasmo. Anche se nel corso dei secoli il maggior traffico marittimo si spostò dalla Cala al porto vero e proprio (più a nord), l'insenatura attirò sempre l'interesse degli urbanisti palermitani nei vari periodi storici. Attualmente la Cala si presenta come un porticciolo turistico a forma di "U" all'interno del centro storico